Soudal-QuickStep, Ilan Van Wilder alza l’asticella: “Non sarò gregario per tutta la carriera, ho grandi ambizioni”
Ilan Van Wilder non si nasconde. Approdato lo scorso inverno alla formazione che il prossimo anno si chiamerà Soudal – QuickStep, il giovane talento belga ha vissuto un buon primo anno, facendo esplodere quel precoce talento che al Team DSM non era ancora riuscito pienamente a esprimere. Per il classe 2000 è stata soprattutto una stagione di apprendistato, nella quale è emerso innanzitutto come gregario di lusso per i suoi capitani, in particolare Remco Evenepoel alla Vuelta a España, senza tuttavia privarsi comunque di alcuni buoni risultati in prima persona come il sesto posto al Tour de la Provence e il quinto alla Vuelta a Burgos, senza neanche sottovalutare l’autunno italiano, in cui ha potuto muoversi liberamente chiudendo 15° il Giro dell’Emilia e 13° Il Lombardia. Un primo step, al quale spera di poter dare seguito già quest’anno, mostrando le sue ambizioni.
“La prossima stagione avrò lo stesso ruolo di aiuto in alcune corse, ma sicuramente avrò le mie opportunità. La squadra mi ha promesso anche questo – spiega a Rouleur, spiegando di non avere ancora un calendario fissato, ma delle indicazioni di massima – Onestamente, non abbiamo ancora parlato del mio programma. Ma in generale il piano è che avrò le mie possibilità nelle gare di una settimana e poi andrò a un Grand Tour. Probabilmente sarò di nuovo con Remco per essere il suo ultimo uomo in salita, o forse andrò a un grande giro con maggiori libertà. Anche questo è possibile”.
Quel che al momento appare chiarissimo è la sua voglia di non accontentarsi, ma di voler a sua volta puntare in alto, con grande consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. “Nessuno dice che sarò un gregario di lusso per il resto della mia carriera – aggiunge – Né io, né la squadra. Io per primo ho grandi ambizioni. Posso ancora crescere molto. Penso di avere troppo talento per questo ruolo”.
Ovviamente, il 22enne belga non manca anche di una sana dose di realismo: “Prima voglio provare a essere un leader della classifica generale e vedere come va. Se ci provo e non è possibile, quando sarò più grande potrò diventare un corridore di supporto. Sarei felice di farlo, ma prima voglio seguire le mie ambizioni”.
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